CAFFE’ CHE PASSIONE
Ristretto, lungo, macchiato, decaffeinato, con latte freddo, con latte caldo, amaro, dolcissimo, in tazza grande, in vetro, bollente, anzi, ustionante, freddo o appena tiepido.
L’importante è che sia caffè!
Il caffè è la bevanda preferita dagli italiani: ben il 97% della popolazione tra i 18 e i 65 anni consuma caffè o bevande a base di caffè, almeno saltuariamente.
Un piacere irrinunciabile, dunque, che per gli italiani ha diverse valenze:
-serve a ricaricare le batterie; irrinunciabile per la maggior parte degli italiani il caffè a colazione, ma anche durante la giornata, per ritrovare energia;
– è un momento di convivialità; il caffè è spesso un‘occasione per incontrarsi con gli amici, a casa o al bar, un pretesto per scambiare quattro chiacchiere in ogni momento della giornata;
– è un buon modo per “fare pausa”: l’ideale per staccare dal lavoro, dagli impegni quotidiani, per prendersi un momento tutto per sé.

Tantissime sono le curiosità sul caffè. Vediamone alcune!
Chi ha scoperto il caffè?
Diversi racconti popolari riportano la storia di Kaldi, un giovane pastore della regione etiope di Kaffa che visse intorno all’850 d.C.
La leggenda narra che un giorno il pastore fu sorpreso nel vedere le sue capre sonnolenti prendere a danzare, dopo aver masticato delle bacche rosse: anche Kaldi le assaggiò e le trovò rinvigorenti.
In seguito, un monaco, osservando il pastore così allegro decise di provare le bacche e, notando l’effetto tonificante che queste avevano sulla sua mente, decise di trasmettere la scoperta agli altri monaci.
Non è ovviamente sicuro che la scoperta di questa bevanda è davvero da attribuirsi alle allegre caprette, ma certo è che le prime piante furono rinvenute in Etiopia.
Dall’Etiopia, le piantagioni di caffè si diffusero rapidamente nelle zone limitrofe: lo Yemen, per primo e poi in Arabia e in Egitto dove si affermò la pratica di ricavare un infuso dai chicchi arrostiti e il caffè come bevanda divenne ben presto una vera e propria abitudine.

Quando si diffuse il caffè in Europa?
Nel 1683 i Turchi, sconfitti alle porte di Vienna, nella ritirata abbandonarono sul campo di battaglia numerosi sacchi contenenti strani e scuri grani: gli austriaci presto scoprirono che con la polvere di questi misteriosi chicchi i turchi preparavano una bevanda aromatica.
L’usanza di bere caffè era già nota in altre città europee ma è qui a Vienna che ha assunto una particolare influenza nella vita pubblica, divenendo una bevanda di largo consumo; nacquero qui i primi caffè, per tutte le classi sociali dove la gente si incontrava non solo per bere il caffè ma anche per leggere i giornali e conversare dei fatti del giorno, usanza che presto si diffuse in tutto il resto d’Europa.
E in Italia?
il caffè fece la sua comparsa a Venezia intorno al 1570 grazie al padovano Prospero Alpino, botanico e medico, che ne portò alcuni sacchi dall’Oriente.
Inizialmente, il caffè era venduto in farmacia e solo i ricchi potevano permettersi il lusso di acquistarlo.
Il caffè in Italia venne inoltre inizialmente osteggiato da alcuni fanatici cristiani che volevano vietarne l’uso, considerandola “bevanda del diavolo”. Il Papa Clemente VIII decise di assaggiarlo e se ne innamorò al punto da esclamare: “questa bevanda del diavolo è così buona… che dovremmo cercare di ingannarlo e battezzarlo“.
Grazie all’approvazione papale, il caffè si diffuse presto in tutto il paese.
Nel 1763, quasi duecento anni l’arrivo del caffè in Italia, nella sola città di Venezia si contavano ben 218 “caffetterie”.
Meglio bere tè o caffè?
Secondo un antico racconto svedese, mentre in Europa si cominciava a diffondere l’abitudine di consumare regolarmente caffè, alcune voci sostenevano che questa fosse una bevanda dannosa.
Il re Gustavo III di Svezia decise così nel 1771 di fare un esperimento “scientifico” in merito: per compiere quello che scherzosamente viene definito il primo studio clinico svedese, il re impose a due gemelli, detenuti nelle carceri per omicidio, di bere l’uno tre tazze di caffè al giorno e l’altro tre tazze di tè al giorno.
L’esperimento avrebbe dimostrato quale delle due sostanze accorciava la vita.
Come finì? il re morì assassinato vent’anni dopo e anche i medici non sopravvissero ai due gemelli: morì per primo l’uomo che beveva tè, a 83 anni, il gemello alimentato a caffè si narra che abbia superato i cent’anni!
Quale paese nel mondo è il più grande consumatore di caffè?

Quando pensiamo al caffè, la prima immagine che ci viene in mente è quello della tazzina del bar, il nostro classico “espresso”, ma il caffè è apprezzato in ogni dove; basti pensare che è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua.
Non ci si deve dunque meravigliare se l’Italia si piazza “soltanto” al tredicesimo posto nella recente classifica del consumo stilata dall’Organizzazione internazionale del caffè, con 5,8 kg consumati in un anno. Ai primi posti si piazzano la Finlandia con ben 12 kg, la Norvegia, con 9,9 kg e l’Islanda con 9 Kg.
Il caffè fa bene alla salute?
Il caffè da sempre è stato oggetto di numerosi studi medici per verificarne gli effetti sull’uomo: sebbene in dosi massicce risulti letale (niente paura! stiamo parlando di 80-100 tazzine di caffè consumate nell’arco di alcune ore!), tantissime sono le sue virtù, ormai assodate.
Vediamone alcune:
– la caffeina riduce l’emicrania in quanto induce una vasocostrizione con effetto analgesico. Chiaramente in piccole dosi: un eccesso di consumo può procurare una vasodilatazione con conseguente rischio di emicrania!
– il caffè allontana il rischio di malattie cardiovascolari importanti e svolge una funzione protettiva su alcuni tipi di patologie oncologiche.
– Il caffè fa bene all’umore: una recente ricerca ha dimostrato che due tazzine di caffè al giorno riducono sensibilmente gli stati depressivi grazie agli effetti stimolanti della caffeina sul cervello.
L’effetto positivo apportato da un consumo moderato di caffeina sul tono dell’umore va così a sommarsi agli effetti già noti quali l’incremento della concentrazione, dell’attenzione e della prontezza di riflessi.
Certo non occorre esagerare: la dose raccomandata è indicativamente di 300 g di caffeina al giorno.
Quanta caffeina contiene una tazza di caffè?
A questa domanda non è facile rispondere, poiché la quantità di caffeina in una tazza di caffè si determina sommando più fattori: l’origine o la composizione della miscela, il metodo di estrazione, la durata del periodo di contatto tra acqua calda e polvere di caffè.
Inoltre, le due specie di piante di caffè in commercio, l’Arabica e la Robusta, presentano quantità di caffeina diverse: l’Arabica contiene ben la metà della caffeina rispetto alla Robusta.
Approssimativamente, un espresso, circa 30 ml, contiene dai 60-120 mg di caffeina, quanto un caffè preparato con la moka, che è circa 50 ml. La stessa quantità di caffeina la ritroviamo in 100 ml di caffè filtro, la bevanda ricavata con il caffè in infusione, tanto amata nel Nord Europa e in altre parti del mondo: di caffè filtro se ne beve spesso molto di più, a volte anche il doppio.
Basti pensare che la tazza più piccola servita da Starbucks, la celebre catena di caffetterie statunitense, è pari a 225 ml. La più grande? La “trenta”, pari a 591 ml!

Da dove viene l’irresistibile fascino di bere un buon caffè?
Pare che la risposta vada ricercata nel nostro DNA! Un team internazionale di ricercatori ha infatti scoperto che le persone che possiedono una variazione del DNA in un genechiamato PDSS2 tendono a bere poche tazzine di caffè rispetto alle persone che non hanno tale variazione: il gene in questione riduce l’abilità delle cellule a scomporre la caffeina, mantenendola più a lungo nel sangue; gli effetti della caffeina sarebbero quindi attivi più a lungo, riducendo il desiderio di assumere altri caffè.

Vi sono moltissime curiosità che ruotano intorno a questa meravigliosa bevanda!
Per scoprirne tutti i segreti, partendo dalla conoscenza delle differenti materie prime, fino ad arrivare alle costanti e alle variabili che ci permettono di ottenere un ottimo caffè, vi consigliamo di non perdere il corso L’Espresso Perfetto, con il maestro Manuel Terzi, professionista di fama internazionale.
Fonte: https://www.ascuoladigusto.it/aspetti-curiosita-caffe/